Nel provvedimento comunale di agibilità rilasciato nel 2004 i posti sarebbero 2030.
Anche se il Teatro stesso ha, in diverse occasioni, comunicato cifre ancora differenti.
Il teatro fu inaugurato il 3 agosto 1778 con "L'Europa Riconosciuta" di Antonio Salieri.
A partire dall'anno di fondazione è sede del coro, dell'orchestra, del corpo di Ballo, e più recentemente (1982) anche della Filarmonica. La struttura sorge nell'omonima piazza, accanto a "Casino Ricordi", trasformato poi nella sede del Museo Teatrale alla Scala.
Il teatro non era all'epoca (XIV sec.) soltanto un luogo di spettacolo: la platea veniva utilizzata per ballare, i palchi per ricevere gli ospiti, mangiare e gestire la propria vita sociale. A partire dal 1788, inoltre, era proibito giocare in città, con l'unica eccezione dei teatri in tempo di spettacolo. Il teatro aveva così molte vesti.
Il problema maggiore, infatti, era mantenere acceso l'interesse degli spettatori che molto spesso si distraevano nei palchi.
Negli anni di dominazione austriaca e francese, la Scala era finanziata dalle stesse famiglie che avevano voluto la costruzione del teatro. I primi tre ordini rimasero di proprietà dell'aristocrazia, il quarto e il quinto erano occupati dall'alta borghesia. La platea era luogo di un pubblico misto.
La titolarità della gestione rimase prevalentemente alla nobiltà milanese, ma l'effettiva gestione era quasi sempre degli impresari di professione, come Angelo Petracchi (1816-1820).
Giuseppe Verdi (1813-1901) esordì alla Scala alla fine del 1839. Con un opera di impronta donizettiana, ma con particolarità drammatiche che piacquero al pubblico.
Visto l'esito dell'Oberto, Merelli gli commissionò la commedia "Un giorno di regno", che però non ebbe un buon successo. Merelli però lo convinse a non abbandonare la lirica, consegnandogli un libretto di soggetto biblico, il Nabucco, scritto da T. Solera. L'opera andò in scena il 9 marzo 1842 e a partire dalla ripresa del 13 agosto il successo fu impressionante.
Il 21 aprile 1889, con la prima di Edgar, esordì Giacomo Puccini, con un successo non eccessivo. Un clamoroso fiasco fu, invece, la prima della Madama Butterfly del 1904.
Il 1º luglio 1897, il Comune di Milano, davanti a emergenze sociali, decise di sospendere il proprio contributo: la Scala fu costretta a chiudere il 7 dicembre.
Il teatro riaprì il 26 dicembre 1898 con "I maestri cantori" di Norimberga diretta da Arturo Toscanini. Riparate con fondi personali le perdite, l'attività ricominciò sotto la direzione generale di Giulio Gatti Casazza e la direzione artistica di Toscanini.
Toscanini lasciò il teatro il 14 aprile 1903, durante la ripresa di Un ballo in maschera per problematiche con il pubblico.
Alla fine del 1918, Visconti di Modrone rinunciò all'incarico per ragioni economiche (Fu presidente e importante benefattore del Teatro alla Scala).
In due anni il teatro venne trasformato.
I lavori si portarono a finire nel maggio 1946, ma la musica non venne tralasciata, infatti, questa attività continuò presso altri teatri.
L'11 maggio 1946 alle ore 21:00, Toscanini inaugurò la nuova sala, dirigendo l'ouverture de "La gazza ladra". Filippo Sacchi scrive:
« quella sera, Toscanini, non dirigeva soltanto per i tremila che avevano potuto pagarsi un posto in teatro: dirigeva anche per tutta la folla che occupava in quel momento le piazze vicine, davanti alle batterie degli altoparlanti».
Oggi il Teatro Alla Scala è considerato uno dei più importanti al mondo, ospita da oltre 238 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera e della musica classica.
Marika Ricotta
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