sabato 18 marzo 2017

TDF - Cinema di classe

👍👍👍 Bello il nostro venerdì sera, mi sembra di poter dire...
Perciò riporto qui l'articolo critico di Roy Menarini [dal sito di mymovies] col duplice
intento di sostenere la vostra comprensione del film e di incrementare le vostre abilità
nella produzione scritta: la recensione - lo sappiamo - è un testo interpretativo-valutati-
vo..., e notate lo scarto semantico tra titolo originale e titolo tradotto...

Chi, tra voi, produrrà una recensione 
valutabile del film 😄 ???

sabato 11 marzo 2017 - Focus 
Sempre di più il cinema sta assumendo il ruolo di autorità
discorsiva per fasi della storia del Novecento che
necessitano di essere ricordate e divulgate. 
È davvero sorprendente questa fiducia che la società 
ha ormai accordato alla settima arte, quella cioè di 
salvare il pubblico occidentale dal proliferare incontrollato 
delle false verità, che di volta in volta prendono il nome 
di fake news, post-verità o, più semplicemente, bufale.


È curioso nel senso che per decenni il cinema è stato il luogo della falsificazione storica, della disinvoltura cronologica, della reinvenzione poetica, quando non addirittura strumento esplicito di propaganda per totalitarismi e dittature.
E invece, proprio quando il mondo è attraversato da tensioni imprevedibili, che pensavamo di aver archiviato da tempo, ora al cinema è richiesto e demandato il ruolo di ricostruzione delle conquiste storiche e di riscatto per biografie nascoste dalle ingiustizie storiografiche. Il preambolo serve a collocare nel giusto contesto un film come Il diritto di contare, che è stato considerato fin troppo buonista, anche se mette in scena con una certa accuratezza e precisione, lo stato di permanente razzismo delle regioni del sud degli Stati Uniti (la Virginia in questo caso) negli anni Sessanta.

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